ASSOCIAZIONE REALIZZATORI ITALIANI DI AEROSTATI

Enrico Maddalena

CODICE SPORTIVO

La mongolfiera è stata la prima macchina volante costruita dall'uomo. Con essa è iniziata la conquista dei cieli, prima dominio incontrastato degli uccelli. Si tratta di un mezzo straordinario per la sua semplicità: una bolla d'aria calda che sale, portando con sè l'involucro che la tiene prigioniera.

C'è in Italia ed in altri paesi, un'antica e diffusa tradizione che riguarda le "mongolfiere di carta", costruite da abili artigiani in occasione di feste patronali. Nel 1994, grazie soprattutto alla passione ed all'entusiasmo di Giuseppe Ietto di Civitella del Tronto, si è costituita l' A.R.I.A., la prima ed unica associazione italiana (e forse mondiale) che ha come fine il recupero delle realtà storiche, alcune delle quali molto antiche, relative a questo "modellismo aerostatico" e la diffusione e lo sviluppo delle tecniche, dell'arte e della cultura in genere, ad esso legate.

ATTIVITA' LEGATE ALLA MICROAEROSTATICA

· Decorazione

· forme speciali

· modellismo storico

· volo

· foto aerea

· ricerca

· didattica

CATEGORIE

In base al volume si distinguono:

Classe "A":

(microaerostati o aerostati da sala : volume dell'involucro fino ad 1 mc)

Classe "B":

(aerostati piccoli: volume dell'involucro fino a 10 mc)

Classe "C":

(aerostati medi: volume dell'involucro fino a 100 mc)

Classe "D":

(aerostati grandi: volume dell'involucro oltre i 100 mc)

fig.1 - Senza dubbio un aerostato di classe "D"! (Ventotene 1996 - autore Schiano Di Colella Salvatore)

DECORAZIONE

Nel passato le mongolfiere, in occasione di feste patronali, venivano riccamente decorate da abili artisti, contenti di mostrare alla folla radunata intorno al pallone, i dipinti (a volte pregevoli) che prendevano forma col tendersi degli spicchi. Soddisfatti anche se in pochi minuti il frutto di settimane di lavoro paziente si perdeva nel nulla seguendo il destino del pallone che si allontanava in balia del vento per mete misteriose.

Per conservare questa antica tradizione, l' A.R.I.A. ha istituito un concorso nazionale di "decorazione aerostatica" che ha avuto un enorme successo partecipandovi da ogni regione artisti, scuole ed accademie.

L'associazione fornisce ai partecipanti gli spicchi da decorare e provvede poi a montarli. L'interesse e l'originalità di questa attività è nel particolare tipo di supporto che, invece di essere piano come la tela di un quadro o il muro di un affresco, è invece sferico e si sviluppa nelle tre dimensioni dello spazio, tornando su se stesso.

Alle giurie impegnate in concorsi di decorazione aerostatica, si raccomanda di tener conto di queste peculiarità del supporto pittorico:

Pertanto disegni anche belli, ma che vivano su ogni fuso senza alcun collegamento con quelli dei fusi adiacenti, snaturano l'essenza stessa del concorso (fig.2).

Sono pienamente accettabili opere che sfruttino la modularità dell'involucro per crearvi dei ritmi compositivi (fig.3).

Sono in perfetta sintonia con il supporto quelle opere che si snodino intorno all'involucro la cui struttura modulare scompare di fronte all'unitarietà del disegno (fig.4)

FORME SPECIALI

Si tratta di un campo specifico ove si fondono capacità progettuale ed abilità pratica. L'involucro prende la forma di oggetti, animali o si sviluppa in interessanti geometrie. Parafrasando un concetto di matematica elementare potremmo dire che: la "decorazione aerostatica" sta alla pittura come le "forme speciali" stanno alla scultura.

Naturalmente ogni realizzazione deve avere caratteristiche di resistenza strutturale e di stabilità, trattandosi in ogni caso di una macchina volante. Mentre nella decorazione aerostatica l'abilità che viene ad evidenziarsi è solo di tipo estetico svolgendo l'aerostato un puro ruolo di supporto, nelle forme speciali le abilità tecniche rivestono una importanza considerevole (possono presentarsi problemi strutturali anche notevoli) e bisogna tenerne conto. In caso di concorso, occorrerà considerare i seguenti elementi:

· somiglianza con l'oggetto rappresentato (bellezza della forma in caso di forme astratte);

· armonia delle forme ed accuratezza dell'esecuzione;

· soluzioni tecniche adottate.

fig.5 - "Fungo" - di Enrico Maddalena

MODELLISMO STORICO

Un'altra interessante attività è quella della riproduzione in scala dei modelli dei grandi aerostati (dirigibili compresi) che hanno segnato la storia dell'aerostatica.Accanto alla fedeltà all'originale ed all'accuratezza costruttiva, occorre distinguere fra modelli non volanti e modelli atti al volo:

· modellismo statico

· modellismo dinamico

VOLO

Per la parte tecnica si fa riferimento al testo:"Enrico Maddalena - IL LIBRO DELLE MONGOLFIERE - Editrice IL CASTELLO, Milano

E' nella natura stessa della mongolfiera quella di librarsi leggera nel blu ed è proprio nel volo che questi semplici e stupendi palloni di carta riescono sempre ad incantare grandi e piccoli.

Le forme possibili di volo si classificano in:

· volo vincolato

· volo libero

Il volo libero a sua volta si suddivide in:

· volo con fiamma a bordo

· volo senza fiamma a bordo

Ogni forma di volo è subordinata all'ottenimento dei prescritti permessi da parte delle autorità.

L'aerostato deve essere stato costruito a regola d'arte e posto in volo da persona esperta e competente. I parametri intrinseci che misurano la stabilità e la sicurezza in volo di un aerostato sono elencabili in:

1. basso rapporto superficie/volume

2. bassa temperatura di equilibrio

3. centro di spinta più alto del baricentro

4. sensibile distanza fra centro di spinta e baricentro (si consiglia di non andare al disotto del 15% dell'altezza dell'involucro gonfio). Tale distanza va riferita ad aerostato privo di carico di combustibile.

5. presenza di parafiamma in caso di volo con fiamma a bordo.

Fig.6 - Preparativi per il decollo a Melo di Cutignano (Pistoia) - Aerostato realizzato da Rino Casella

Le condizioni estrinseche necessarie per un volo sicuro sono elencabili in:

· vento assente o con velocità non superiore ai 5 km/ora (un grado Beaufort)

· luogo del lancio distante da linee elettriche vegetazione d'alto fusto, palazzi

· lontano da aereoporti e linee aeree

· lontano da strade e autostrade

· lontano da boschi e depositi di materiali infiammabili

· il suolo deve essere pulito e sgombro da copertura vegetale incendiabile

· gli spettatori debbono essere mantenuti a debita distanza (transenne e servizio d'ordine)

in caso di volo con fiamma a bordo (ove se ne sia avuto il permesso dalle autorità), l'autonomia deve essere limitata (si consiglia di non superare i 15 minuti).

lancio preliminare di un palloncino gonfiato con elio (pallone-sonda) al fine di determinare la direzione del vento in quota e studiare la probabile rotta del pallone su carta topografica della zona (esempio su foglio I.G.M.I.)

Nel volo vincolato l'aerostato è ancorato a terra mediante un cavo di materiale e sezione opportuni. La lunghezza del cavo non deve superare i 40 metri.

Possibili forme competitive legate al volo libero e vincolato:

· caccia alla mongolfiera

· durata

· quota

· tempo di raggiungimento della quota di 40 metri.

Nella "caccia alla mongolfiera" viene lanciato un aerostato di classe B o C in volo libero senza fiamma a bordo. Vince la squadra che per prima riesce a recuperarlo.

Nella prova di durata, le mongolfiere (di volume prefissato, tolleranza max 10%) restano in volo vincolato con cavo standard e carico di combustibile fornito dalla giuria.

Nella prova di quota massima raggiungibile le mongolfiere (di volume prefissato, tolleranza max 10%)) vengono poste in volo vincolato su cavo fornito dalla giuria. Il cavo deve avere un peso (in grammi/metro) piuttosto elevato.

Nelle prove di velocità di salita si misura il tempo dal via all'entrata in tensione del cavo di vincolo della lunghezza standard di 40 m. Alla partenza, l'anello di traino della mongolfiera deve trovarsi a 2 metri dal piano di terra. Le mongolfiere in gara debbono avere tutte uno stesso prestabilito volume (tolleranza 10%). La forma è invece libera.

fig. 7 - San Marcello Pistoiese - Pierazzi Alberto

FOTO AEREA

Si possono realizzare ottime foto aeree (di zone ridotte data la scarsa quota raggiungibile) sospendendo in maniera opportuna al disotto dell'involucro una fotocamera con comando a tempo o telecomando. Con una piccola cinepresa si possono realizzare con facilità dei filmati.

fig. 8 - Celano (AQ) - foto aerea di Enrico Maddalena

RICERCA

Fra gli scopi principali ha quello di migliorare la sicurezza, la stabilità e l'efficienza degli aerostati. Come esempio di soluzioni originali si fa cenno al "parafiamma" (E.Maddalena, Il libro delle mongolfiere) ed al sistema di chiusura rapida della bocca dell'involucro, per migliorare l'efficienza del volo libero senza fiamma a bordo (E. Maddalena, Il bollettino dell'ARIA).Affinchè i risultati di ogni ricerca possano divenire patrimonio comune, è opportuno che vengano messi a disposizione di tutti, tramite loro pubblicazione sul Bollettino dell'A.R.I.A. Attività di ricerca sono anche quelle di tipo storico tramite la raccolta di materiali, immagini e metodiche che non debbono andare perdute, anche solo per motivi culturali.

fig. 9 - Mongolfiera di classe B equipaggiata con parafiamma - E. Maddalena

DIDATTICA

La costruzione ed il volo di un aerostato sono attività che possono collocarsi proficuamente in ambito didattico. Ne vengono coinvolte discipline diverse come educazione artistica, matematica, geometria, scienze, applicazioni tecniche, storia e geografia. Praticamente tutti gli insegnanti possono collaborare ad un unico progetto che coinvolge ed entusiasma gli studenti. Pertanto è opportuno che tutti gli appassionati di aerostatica ed i soci A.R.I.A. in primis, collaborino con la scuola fornendo tutti i supporti necessari. Ovviamente operando su livelli di diversa complessità, possono essere coinvolte tutte le scuole, dalle elementari alle superiori. Anche in questo ambito, facendo riferimento all'associazione, è bene che tutte le esperienze vengano rese note affinché tutti possano beneficiarne ed acquisire strumenti sempre più efficaci per operare al meglio.


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