Costruiamo una manica a vento

(dal "Bollettino dell'Aria" n. 17 di aprile 2000)

"Manica a vento: in aeronautica, installazione aeroportuale destinata a facilitare le manovre di decollo e di atterraggio a vista. È costituita da un tubo tronco-conico di stoffa a strisce bianche e rosse lungo circa 2 m aperto alle due estremità (o chiuso alla sola base minore), con la base maggiore tenuta aperta da un cerchio rigido appeso a un'asta orizzontale girevole, montata a sua volta su un palo alto 5 m o più. La manica a vento è quindi molto visibile e poiché è molto leggera e mobile si trova sempre orientata nella direzione del vento e può fornire ai piloti a terra o in volo informazioni di massima sulla direzione e sull'intensità del vento al suolo."
La manica a vento è quindi "sinonimo" di aeroporto, di voli, aeromobili. Il moto orizzontale dei nostri palloni è quello del vento. Quando li lanciamo in volo libero, li abbandoniamo in balia dei moti invisibili di quell'oceano d'aria che è l'atmosfera.
Tanti e tanti anni fa, quando a Borgo Ottomila iniziavo con i bambini della scuola elementare a costruire mongolfiere per commemorare il bicentenario del primo volo aerostatico, dopo alcune esperienze di volo vincolato in ambienti interni, mi azzardavo al volo libero con fiamma a bordo in terreno aperto. Pur avendo adottato ogni possibile cautela ideando il parafiamma ed assicurandomi della perfetta e completa combustione della fiamma d'alcool prima del ritorno a terra dell'aerostato, volevo essere certo della traiettoria che doveva essere lontana da campi di erba secca e pagliai che abbondavano nel borgo rurale. Con la carta velina avanzata, costruii una manica a vento che fu poi sempre presente ad ogni lancio. Oltretutto dava un tocco di classe all'insieme promuovendo il campetto di football a pista di decollo.
Oltre ad indicare la direzione del vento, la manica permette di valutarne l'intensità col suo disporsi più o meno inclinata rispetto alla verticale.

Pur se ne ho già parlato ne "Il libro delle mongolfiere", in questa rubrica ne espongo in dettaglio la procedura di calcolo così che ciascuno possa deciderne le misure e le proporzioni come meglio crede. Chi vuole, può scaricare il programmino gratuito. In ogni caso, espongo le misure di una manica della lunghezza di 140 cm e con i diametri estremi di 30 e 15 cm. Potrà essere costruita in stoffa, cartene o carta velina.

Per disegnarne lo sviluppo, si può improvvisare un compasso con una cordicella tenuta ferma da un amico ad una estremità (vertice della figura), legata ad una matita dall'altra. Chiuso e incollato (o cucito se di stoffa) lo sviluppo, si fisseranno alle estremità di questo tubo tronco-conico due cerchi di filo d'acciaio che lo manterranno aperto.

Procedura di calcolo:

Si stabiliscono le misure dei raggi delle due basi (R ed r) e la loro distanza (lunghezza H della manica ).
Le formule sono le seguenti:

L = radice quadrata di(H2 + (R - r)2)
dove L è il lato della manica
l = (L x r)/(R-r)
L + l è la lunghezza del cono intero da cui si immagina ricavato il tronco di cono.
a = 2 arctan((R-r)/H)
Dove a è l'angolo di apertura del cono.
fi= 360 R /(L+l)
Dove fi è l'angolo del settore dal quale ricavare lo sviluppo della manica.


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